Omelia del Vescovo di Cefalù
S.E.R. Mons. Giuseppe Marciante
Dedicazione della Basilica Cattedrale
Basilica Cattedrale
Cefalù 22 aprile 2023
Carissimi,
Il caerimoniale episcoporum prescrive che le assemblee sinodali abbiano inizio con la celebrazione della messa, alla quale sia chiamato a partecipare il popolo e nella quale conviene che concelebrino tutti i membri con il suo presidente
“Secondo un'antica tradizione della Chiesa, sia i concili sia il sinodo diocesano comprendono anche azioni liturgiche, sull'esempio di quelle celebrazioni di cui si ha riferimento negli Atti degli Apostoli (15,6-29). Infatti il governo della Chiesa non deve mai essere ritenuto un atto puramente amministrativo, ma quando simili assemblee si radunano nel nome e a lode di Dio e della sua gloria, sotto l'azione dello Spirito Santo, manifestino quell'unità del Corpo di Cristo che risplende soprattutto nella sacra liturgia. Infatti coloro che hanno una comune cura pastorale, devono avere anche una comune preghiera. (Caeremoniale episcoporum, 1169-1170).
Esiste un rapporto strettissimo tra l’assemblea liturgica e l’assemblea sinodale e tale relazione è espressa nell’affinità delle parole sinassi (syn-axis: condurre insieme), che presso i Padri indicava il raduno della comunità per celebrare l’eucaristia, e sinodo (syn-odos: cammino insieme) che esprime l’essere convocati in assemblea dei discepoli di Gesù, o addirittura sinonimo di ekklesia, assemblea santa.
Nell’anno pastorale 2020-2021 abbiamo dedicato al rapporto liturgia-sinodo l’opuscolo curato da don Domenico Messina, il quaderno n.4 “passo dopo passo” - lo trovate sul sito del Sinodo.
Liturgicamente stiamo vivendo il tempo pasquale. Esso “provoca la Chiesa in Sinodo perché le offre il segreto della sua azione. La continua invocazione dello Spirito Santo. Gesù risorto conduce la sua Chiesa alla piena trasfigurazione con l’effusione dello Spirito Santo su di essa affinché questa si manifesti al mondo quale famiglia di Dio, Corpo di Cristo, presenza di Dio tra gli uomini. La Chiesa, trasfigurata dallo Spirito, continua l’opera del suo Signore nei tempi e negli spazi umani perché questi divengano luoghi e tempi di incontro con Dio. Il Sinodo è frutto dell’opera dello Spirito, è il fiorire e il maturare dello Spirito nel terreno della Chiesa locale. Se l’assemblea liturgica è il luogo dove fiorisce lo Spirito (cf. Tradizione apostolica 35) e la stessa assemblea è la forma rituale generativa della Chiesa, allora il Sinodo non può che essere esclusivamente sotto la guida del Paraclito, continua epiclesi per mezzo della Chiesa sul mondo”.
La ricorrenza della dedicazione della nostra Chiesa Cattedrale è felice evento liturgico per dare inizio alla terza fase del nostro Sinodo, la fase deliberativa.
Abbiamo dato inizio a questa celebrazione con un segno sinodale: i paramenti sacri che indossiamo sono frutto del progetto e dell’esecuzione di un gruppo di donne della parrocchia di Caltavuturo. Le casule portano impresso il quincunx conservato in Cattedrale. Il cerchio centrale, è simbolo di Cristo, e i quattro cerchi disposti in modo simmetrico indicano i quattro evangelisti,. Tutti e quattro i vangeli sono l’annuncio dell’unico Cristo. Grazie sorelle carissime per il vostro generoso lavoro sinodale.
Abbiamo ascoltato il Libro dell’Apocalisse. È un testo destinato all’assemblea liturgica perché è un messaggio che viene da Dio. La rivelazione ha la sua origine dal Padre e ha come suo destinatario il popolo dell’assemblea liturgica: “Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e custodiscono le cose che vi sono scritte: il tempo infatti è vicino.” (1,3)
Lo scritto ha come scopo la profezia, ossia la lettura del presente con gli occhi di Dio.
Il riferimento è Il Signore Morto e Risorto, luce che permette di discernere in profondità le vicende che accadono, e che stimolano la risposta dell’assemblea, in una vivente e coraggiosa testimonianza al Signore morto e risorto.
Ascolto, discernimento, testimonianza. Sono i tre passaggi delle nostre assemblee sinodali.
L’ascoltatore alla fine del testo si accorge di essere in cammino orientato verso la meta finale. La pagina che abbiamo letto è infatti la conclusione di un grande viaggio contemplata in tre visioni: la nuova creazione, la nuova Gerusalemme, il fiume dalle acque abbondanti.
Un angelo aveva accompagnato Giovanni nel deserto per mostrargli la caduta di Babilonia, la grande prostituta. Ora lo stesso angelo conduce Giovanni su un monte altissimo perché possa contemplare la Gerusalemme nuova, la città santa, la Sposa. È chiaro che Giovanni sta descrivendo il volto della comunità salvata e purificata da Dio. La nuova città, la città di Dio ora splende della sua Gloria, la sua luminosità è il riflesso della presenza di Dio. La nuova Gerusalemme in comunione con Dio, una comunione diretta, trasparente.
L’idea ricorrente è la novità: «E colui che sedeva sul trono disse: “Ecco io faccio nuove tutte le cose” . Il Sinodo faccia splendere la nostra Chiesa di luce nuova.
Res novae. Abbiamo bisogno di cose nuove, fratelli e sorelle. Innanzitutto di un cuore nuovo e di uno spirito nuovo. E questo è possibile solo a Dio. Non possiamo raggiungerlo da soli. E necessario il dono dello Spirito Santo perché dobbiamo sempre rinascere dall’Alto. Lo Spirito che soffia dove vuole, ne senti la voce e non sai donde viene e dove va. Abbiamo bisogno di rinnovare la nostra fede nel Dio uno e trino. È urgente ringiovanire le nostre comunità con lo stesso entusiasmo di chi si è appena convertito. Abbiamo bisogno di riscoprire e vivere in modo nuovo il Vangelo di Nostro Signore Gesù Cristo. La nuova Gerusalemme che viene da Dio è talmente grande che può raccogliere tutti i popoli di ogni razza e nazionalità. E per questo ha 12 porte e poggia su 12 fondamenta.
Dobbiamo uscire dai nostri recinti, dal si è sempre fatto così, per annunciare e testimoniare con parresia la Parola di Dio. Dobbiamo camminare insieme, perché nella sinodia è assicurata l’azione dello Spirito e la presenza del Cristo risorto.
Vieni, Spirito Santo,
Respiro nuovo, infuso da Gesù Risorto nei discepoli la sera di Pasqua;
soffia sulle vele della nostra Chiesa Cefaludense,
perché prenda il largo verso la nuova rotta che il Signore Gesù
con il Sinodo le indicherà.
Vieni, Spirito Santo,
Fuoco incontenibile, acceso da Gesù Risorto
nel cuore dei discepoli
sulla via di Emmaus;
brucia le nostre resistenze nei confronti dello stile sinodale,
purifica le nostre relazioni ecclesiali,
riscalda il nostro cuore con il Vangelo, l’Eucaristia, il Servizio.
Vieni, Spirito Santo,
Luce intramontabile, irradiata da Gesù Risorto
sui discepoli nel Cenacolo;
vinci ogni chiusura all’ascolto e al dialogo libero e sincero,
rischiara il cammino del Sinodo diocesano,
trasfigura il Volto di tutta la nostra Chiesa
ad immagine del nostro Salvatore.
Vieni, Spirito Santo,
formaci e ammaestraci solo tu,
e noi cammineremo in te con Gesù Risorto verso il Padre.
Amen.